mercoledì 30 settembre 2015

Dalle firme al fermo: storia di un firmatario e di un firmato.


Credo sia stato uno dei migliori exploit della mia vita, questo.
Accadde molti anni fa con un ragazzetto che affermava di "giudicare le persone dalle scarpe che portano" (citazione letterale) e che, ovviamente, indossava solo roba firmata. Un pomeriggio, mentre faceva una delle solite tiritere, e aveva addosso una bella camicina, un destino crudele (per lui) mi aveva messo in mano un bel pennarellone Carioca nero con il quale stavo scrivendo un tabellone. Il gesto mi venne spontaneo: gli feci una bella firma con tanto di paraffo sulla camicia. Dicendogli: "O, hai visto che camicia firmata tu ci hai, ora?..."

Riccardo Venturi, febbraio 2007.


Anni fa usammo questo aneddoto per esprimere alcune considerazioni su Boutique Pound e su un suo testimonial pistoiese.
A volte la realtà presenta risvolti curiosi: secondo quanto riferitoci di persona dal firmatario -in tutti i sensi- delle righe su riportate, colui che giudicava le persone dalle scarpe che portavano è stato arrestato il 30 settembre 2015 insieme ad un certo numero di commensali.
Cose che si ostinano incredibilmente a succedere anche ad esponenti del mondo elegante, nonostante l'intero apparato statale si sia adoperato non poco perché le sue "leggi" venissero applicate ai poveri e venissero interpretate per i ricchi.
Non è dato sapere che scarpe indossasse al momento dell'arresto, sicché nell'immagine ci sono quelle che presumibilmente indossavano i gendarmi che si sono occupati della questione.
Chissà che giudizio si sono meritati e se un buon uso del lucido e della spazzola, una inappuntabile allacciatura avranno sollecitato la clemenza di quello che possiamo a buon diritto indicare come il firmato.
Ora, visto che chi si trova in condizioni di detenzione difficilmente fa sfoggio di eleganza, questo signore può solo sperare che chi sarà chiamato a giudicarlo operi secondo parametri meno risibili dei suoi.

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