venerdì 3 luglio 2015

Il ricovero come moda politica dell'estate del 2015


Nel corso del giugno del 2015 la soluzione universale del ricovero -presumibilmente in vista di procedure di trattamento sanitario obbligatorio- viene proposta con generosità negli ambienti della politica "occidentalista" nei confronti di chiunque non vada loro a genio.
A tirarle la volata dovrebbe essere stato un  divorziato in sovrappeso incapace di laurearsi in dodici anni, che deve alla poltrona che scalda al parlamento europeo anche il denaro che spende al ristorante e tuttavia non smette un secondo di denigrare la propria principale -se non unica- fonte di reddito.
Con questo non vogliamo certo sminuire la rappresentatività di un elemento del genere: il democratismo è fatto soprattutto di questo.
Il fatto è che la consegna è stata ripresa da un considerevole numero di mediocri, che ne hanno curato la ripetizione ecoica sulle "reti sociali" su cui si sono autoschedati.
La cosa da rimarcare è dunque il fatto che gli "occidentalisti" non sono neppure in grado di mandare al diavolo qualcuno usando argomenti o vocaboli che non vengano loro suggeriti da gazzette e televisioni.
Giorgio Gaber era arrivato a considerare già un disastro due miserie in un corpo solo.
Avesse voluto contare le miserie che albergano nel corpo di un singolo mangiaspaghetti, gli sarebbe toccato assumere un ragioniere.

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