sabato 18 luglio 2015

Firenze. Una sera di luglio n'i'ddegràdo e nell'insihurézza.


Negli ultimi anni la moda "occidentalista" di propagandare istanze da distopia texana mandando a passeggio per i centri storici soldati e gendarmi in montura da guerra ha preso campo anche in municipalità la cui amministrazione dice di appartenere a ben altro orientamento politico.
La cosa è molto apprezzata dalle gazzette: i nostri lettori sanno bene che quella che a Firenze viene venduta ai semafori dagli stessi extracomunitari su cui infierisce ad ogni numero presenta immagini di gendarmi e mezzi della gendarmeria ogni volta vi sia il minimo pretesto.
Ovvio che le persone serie siano di altro avviso e naturale che lo scrivano sui muri, dove altre persone serie possono leggerlo gratis.
Lo stato che occupa la penisola italiana schiera e stipendia centinaia di migliaia di armati ed uscire di casa senza la patente di guida consente a tutt'oggi di essere sanzionati dagli appartenenti ad almeno sette formazioni. Ora, da tempo tra i vari "non ci sono alternative" e "è l'Europa che ce lo chiede" c'è anche la soppressione pura e semplice di alcune di queste formazioni e la radicale razionalizzazione delle restanti.
Questa particolare declinazione dei concetti fondamentali di "più mercato" e "più galera" non prospetta l'immediato spostamento di denaro dalle tasche di chi ne ha poco a quelle di chi ne ha molto e soprattutto non offre occasione per mostrare gendarmi che si accaniscono contro bersagli facili. Per questi motivi il suo iter legislativo conoscerà sicuramente ogni sorta di ostacolo e le gazzette eviteranno con ogni cura di dedicarvi troppa attenzione.
Comunque, nell'estate 2015 qualcuno pensa sia il caso di rivolgersi con poca educazione agli armati su descritti. La foto viene dalla fiorentina e centralissima via Alfani e come è nostra abitudine la riportiamo per mettere per quanto possibile i bastoni tra le ruote alla pratica politica "occidentalista" e agli irritanti "valori" dei ben vestiti che la propagandano. 
Ci sono tuttavia due obiezioni da rivolgere all'autore dell'invito: la prima entra nel merito, la seconda è di tipo schiettamente linguistico.
A fine novembre 1994 iniziarono ad essere arrestati gli appartenenti ad una formazione armata dedita ad attività in cui si mescolavano criminalità comune ed abiezione: ne facevano parte appassionati di fucili d'assalto, appartenenti alla gendarmeria e fautori di metodi efficaci e radicali per l'eliminazione di presenze sgradite. Il meglio dei valori "occidentalisti" concentrati in un pugno di persone. Importantissima, nella stessa ottica, la presenza di una poco vestita che cercò di trarre ulteriore lucro dal suo ruolo di sguattera e di gregaria, fornendo a gazzette e gazzettieri gli unici contenuti in cui si dimostrino attendibili.
In quel periodo chi scrive frequentava per motivi di studio la città di Bologna, centrale nelle vicende del gruppo: nelle vie del centro gendarmi e personale militare erano una presenza abituale.
Per molti mesi e soprattutto senza che ci fosse bisogno di sprecare vernice per invitare al dileggio, la popolazione mise in atto mutamenti prossemici che era impossibile non notare.
Questo significa che era sufficiente indossare una livrea da portiere d'albergo per essere gelidamente tenuti a distanza.
In ultimo, una piccola obiezione sulla grafia che a Firenze incontra senz'altro la disapprovazione dei puristi. La demilanesizzazione della lingua ha trovato da diversi anni testimoni che operano in suo favore se non con successo, almeno con convinzione; una cosa di cui il comunicatore coscienzioso dovrebbe tenere conto. 

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