sabato 14 settembre 2013

Oriana Fallaci è morta da sette anni, giustamente nell'indifferenza generale. Se ne ricorda solo Marco Cordone.


L'elettorato attivo di Firenze ha sempre accolto la propaganda e la pratica politica degli "occidentalisti" con atteggiamenti compresi fra l'indifferenza più gelida e il disprezzo più ostentato. Nel fallimento delle ambizioni politiche di una gazzettistica manciatina di inutili mangiatori di spaghetti hanno comunque avuto un ruolo anche la sporcizia, la abietta inanità, l'inconcludenza ridicola e l'estraneità puramente marziana rispetto alla realtà cittadina delle istanze che essi hanno propagandato.
Nonostante i mass media e i legislatori negli ultimi vent'anni abbiano fatto l'impossibile per criminalizzare spicciativamente qualsiasi aspetto della vita associata che non spostasse denaro dalle tasche di chi ne ha poco a quelle di chi ne ha molto, propagandare per gli "occidentalisti" a Firenze significa a tutt'oggi rischiare forte anche nell'incolumità personale.
Le iniziative politiche "occidentaliste" in città devono per forza di cose svolgersi soltanto in poche e limitate sedi e sotto la stretta vigilanza dei gendarmi: di solito si tratta di un paio di piazze contigue in pieno centro e -eloquentemente- di altrettanti cimiteri.
Proprio in un cimitero si trova il Marco Cordone della foto.
La tomba sullo sfondo è quella di Oriana Fallaci.
La gazzetta che ha pubblicato il servizio fotografico è "La Nazione".
Fino allo scorso anno l'anniversario della morte di Oriana Fallaci veniva celebrato con molto maggiore sfarzo e molta maggiore visibilità.
Ora, invece, ci sono un sacco di problemi: partiti politici ad un passo dall'estinzione, gazzette crepate ed un continuo infrangersi di ogni sano proposito contro la parete di granito costituita dal principio di realtà.
Ci si è messa anche la curiosità della gendarmeria a rendere consigliabile di non farsi più vedere tanto in giro, e meno che mai a quello Hotel Mediterraneo che ospitava questo genere di cose nella più degna delle sedi.
Sicché Marco Cordone, che quando fa queste cose si fa chiamare Lega Nord (Nord dev'essere il cognome) ha organizzato due inziative in un giorno ed in orari in cui la gente perbene è a lavorare.
Le ha organizzate in perfetta solitudine.
E vi ha partecipato in perfetta solitudine.


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