venerdì 18 gennaio 2013

Firenze, il pallonaio ad alta velocità


Qualche tempo fa sostenevamo che da decenni, in tutto l'"Occidente", le infrastrutture ferroviarie sono organizzate in modo da far percepire il trasporto passeggeri come una funzione residuale. Una funzione che è divenuta secondaria a consumi dozzinali, alla vendita di paccottiglia e all'imperare delle pubblicità in grande formato. Nello scritto mostravamo anche in che modo nello stato che occupa la penisola italiana fossero riusciti ad essere mediocri anche in questo.
Consideravamo anche che a ricordare la centralità e la funzione pubblica che il trasporto passeggeri su rotaia ha avuto -e che ha a tutt'oggi nelle società normali-  erano rimasti pochi ostinati visionari, degni al massimo delle accuse di terrorismo che la marmaglia delle gazzette rivolge ai nemici della propria committenza.
E delle conseguenti attenzioni della gendarmeria.
Nel gennaio 2013 alcuni settori della gendarmeria trascurano di svolgere compiti graditi agli "occidentalisti" di ogni risma, primo tra tutti l'accanirsi contro manifestanti adolescenti lasciando in pace frequentatori di ristoranti ed elegantoni buoni a nulla, e indagano sui lavori per la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità nei pressi della città di Firenze; al momento in cui scriviamo c'è di mezzo una trentina di ben vestiti, cui vengono contestati capi d'accusa come associazione a delinquere, frode in pubbliche forniture, truffa, abuso d'ufficio e corruzione. Tutto questo si è verificato a pochissima distanza dall'avvio definitivo dei lavori, che prevedono un tunnel lungo più di sette chilometri sotto l'agglomerato urbano fiorentino.
A Firenze la situazione è stata monitorata nel corso degli anni da alcuni attivisti politici e da alcuni comitati. Contro di essi, il fuoco di fila delle gazzette:
"La Regione da' il via libera -ha commentato il presidente Enrico Rossi- all'escavazione della galleria e alla realizzazione della nuova stazione dell'alta velocità. Per noi è importante fare bene e fare presto. La Toscana e Firenze non possono permettersi di perdere questa occasione, né di ritardare la realizzazione di questa infrastruttura fondamentale, che ci conferisce un ruolo di centralità nella mobilità ferroviaria, con tutti i vantaggi economici e culturali che comporta".
I vantaggi economici al momento verificabili comportano spese incalcolabili a fronte di qualche minuto di tempo risparmiato sulle lunghe percorrenze, mentre i trasporti locali su rotaia -quelli che la gente meno ben vestita utilizza sul serio e tutti i giorni- sono in condizioni che possono essere descritte solo abusando di un registro linguistico estremamente basso.
I vantaggi culturali sono ancora meno verificabili, anche se l'occasione è utile per verificare il registro monocorde della cultura "occidentalista".
L'immagine in alto viene da Altracittà. Ritrae il macchinario di scavo sequestrato dai gendarmi, addobbato con stemmi degli istituti governativi locali e con grande utilizzo del colore viola.
Il colore viola non ha nulla a che fare con gli istituti governativi. Si tratta invece del cosiddetto "colore sociale" della più importante organizzazione palloniera di Firenze. Gli accoliti strapagati di questa organizzazione possono aggredire impunemente la gente che lavora, mentre quelli meno strapagati devono accontentarsi di picchiare le donne per la strada: in tutti i casi, essi stessi ed il loro ambiente nella sua interezza incarnano alla perfezione la cultura "occidentalista" più condivisa e corrente. Associare visivamente e simbolicamente a roba del genere anche un'impresa come quella di cui qui si tratta ha sicuramente i pregi della coerenza e della verosomiglianza.

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