venerdì 23 settembre 2011

Massimo Primerano, il Liceo Carcere Michelangiolo e gli editti pel bon governo


Al creativo preside fiorentino Massimo Primerano abbiamo dedicato nel 2010 una serie di tre scritti. Era nostra intenzione porre in serio dubbio l'autorevolezza di un tale che passava le giornate sul Libro dei Ceffi come un sedicenne qualsiasi.
E che per quanto dato di sapere non ha certo desistito dall'abitudine.
Come tutti i grigi conformisti che punteggiano la penisola italiana, Massimo Primerano gode di ribalte mediatiche assicurate: insieme ad altri diciassette frequentatori di corridoi ha emesso un editto pel bon governo immediatamente ripreso dal gazzettaio, in mezzo al quale sarebbe stolto pensare di trovare qualcuno in grado di rimettere le cose al loro posto additando questa gente al ridicolo che le spetta.
Solo che, e lo si nota ogni giorno in misura sempre maggiore, ad un gazzettaio arrivato finalmente ad un'autoreferenzialita' manicomiale, la realta' corrisponde in misura sempre minore. Abbiamo molte volte evidenziato il rischio intrinseco nella piattezza leguleia di certi "educatori". Togliere terreno politico alla contestazione con ogni mezzo, delegittimandone in ogni modo ed in ogni sede i protagonisti e l'operato, dispensando lezioncine di diritto penale pratico nel contesto sociale e politico rappresentato da quella sottospecie di spaghetteria con cameriere in topless che da decenni rappresenta al meglio lo stato che occupa la penisola italiana porta esclusivamente agli esiti illustrati nella foto in alto.
Esiti dei quali si fanno carico quanti non si riconoscano nel quadro di cui sopra.
Le lezioni in questo senso non mancano, perfino sulla porta di casa rappresentata dalla Repubblica Francese. Individui raziocinanti, meno abituati ai maccheroni e al pallone e meno usi a scambiare il Libro dei Ceffi con il mondo reale qualche dubbio inizierebbero a porselo.

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