venerdì 10 settembre 2010

Livorno: una fiaccolata per la sihurezza e contr'i ddegrado


All'inizio di settembre 2010 un piccolo episodio di cronaca è servito al gazzettame per statuire e proclamare che il centro di Livorno "è sul punto di esplodere" o roba del genere.
Il piddì con la elle, pur tutt'altro che uscito dalle lotte a coltello che rappresentano da qualche mese a questa parte la principale attività dei suoi eletti, ha tentato di cavalcare il canaio emergenziale messo apposta in piedi dai gazzettieri.
I risultati, stando all'impietoso resoconto pubblicato su Senza Soste, non devono essere stati gran che.
Il commento migliore, tuttavia, lo si deve a Marco Taradash ed è stato pubblicato su "Il Giornale della Toscana", intento a limitare i danni e ad illustrare ai propri lettori come e qualmente la luna sia fatta di formaggio. Un altro caso in cui viene da concludere che con paladini di questo genere, l'"occidentalismo" può tranquillamente fare a meno dei nemici.

«Un attacco squadrista che mette in evidenza che esiste un "caso Livorno" dove non si è in grado di garantire l’incolumità di chi organizza manifestazioni politiche: una cosa che non succede in nessun’altra parte d’Italia». È durissima la reazione del consigliere regionale del Pdl Marco Taradash che, insieme ad altri esponenti del partito, è stato oggetto del lancio di oggetti e fumogeni.«Non è un caso -ha sottolineato- che io abbia usato l’espressione "attacco squadrista"»: ha detto lo stesso Bersani per ciò che è successo alla festa del Pd a Torino». «Avrei voluto leggervi il messaggio di solidarietà del sindaco ha poi aggiunto il consigliere Pdl ma non posso, perché purtroppo non è arrivato. Mi sono trovato di fronte a giovani che roteavano in aria catene di biciclette. È stato colpito un ragazzo di 16 anni perchè ha tentato di difendere il padre (un consigliere comunale, ndr), mentre un non vedente è stato aggredito mentre si stava allontanando in auto. Chiedo al sindaco: è mai possibile rischiare la vita per manifestare?»

Ovvio che questa gente non ha la minima idea di che cosa fossero gli attacchi squadristi.
Pare che quadri, tesserati e manutengoli del piddì con la elle, in questo assai simili a quelli del piddì senza la elle, vadano letteralmente in corto circuito ogni volta che devono fare i conti con una realtà che non corrisponde alle descrizioni fatte dalla loro propaganda. Davanti alle crescenti occasioni in cui la popolazione in generale esprime la propria insofferenza per il loro semplice essersi mostrati in pubblico, non gli resta che l'autoreferenziale consolazione degli scambi di messaggi tra scaldasedie istituzionali e a questo giro a questo Taradash sono mancati anche quelli, ad ulteriore sanzione della pochezza e della viltà delle istanze sostenute.
A Livorno non si passa. Fine della questione.

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