sabato 25 settembre 2010

Discorso di Mahmoud Ahmadinejad all'Assemblea Generale dell'ONU, 23 settembre 2010



Traduzione integrale del testo riportato su president.ir

Intervento di Sua Eccellenza il Dr. Mahmud Ahmadinejad, presidente della Repubblica Islamica dell'Iran, alla sessantacinquesima Sessione della Assemblea Generale delle Nazioni Unite. New York, 23 settembre 2010.


Nel Nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso.

"Ogni lode ad Allah, Signore dell'Universo, e pace e benedizione sul nostro Maestro e Profeta Mohammad, sulla sua pura famiglia, sui suoi nobili compagni e su tutti i messaggeri divini".

"Oh Dio, affretta il ritorno dell'Imam Nascosto, concedi a lui buona salute e vittoria, ponici tra i suoi seguaci e tra coloro che attestano il suo buon diritto".


Signor Presidente,
Eccellenze,
Signore e Signori,

Sono grato a Dio Onnipotente che mi ha concesso la possibilità di comparire dinanzi a questa Assemblea mondiale ancora una volta. Vorrei cominciare ricordando coloro che hanno perso la vita nel terribile alluvione in Pakistan, ed esprimendo il mio sentito cordoglio alle famiglie che hanno perso i loro cari, al popolo ed al governo pakistano. Esorto tutti ad aiutare il proprio prossimo, uomini e donne, essendo questo un dovere umano.
Desidero ringraziare S.E. il signor Ali Abdussalam Treki, il presidente della sessantaquattresima sessione delle Nazioni Unite, per gli sforzi compiuti durante il suo mandato. Vorrei anche congratularmi con S.E. Joseph Deiss, il presidente della sessantacinquesima Assemblea generale del generale delle Nazioni Unite; gli auguriamo ogni successo.
Negli anni passati, ho parlato con voi di alcune delle mostre speranze e delle nostre preoccupazioni, tra le quali la crisi della famiglia, la sicurezza, la dignità umana, l'economia mondiale, i cambiamenti climatici così come dell'aspirazione alla giustizia e ad una pace duratura.
Dopo circa cento anni di dominio, il sistema capitalista e l'ordine mondiale attuale hanno dimostrato di non essere in grado di fornire soluzioni adeguate ai problemi delle società, così approssimandosi alla loro fine. Cercherò di esaminare le due principali cause di questo fallimento e di tratteggiare alcune caratteristiche di un futuro ordine ideale.

A) atteggiamenti e credenze
Come ben sapete, i profeti divini hanno la missione di chiamare tutti al monoteismo, all'amore e alla giustizia, e di indicare al genere umano il percorso che conduce verso la prosperità. Essi invitano gli uomini alla contemplazione e alla conoscenza, perché apprezzino meglio la verità e perché non cadano nell'ateismo e nell'egoismo. La natura essenziale del messaggio di tutti i profeti è una ed è sempre la stessa. Ogni messaggero ha confermato quello che lo ha preceduto, ha dato annuncio di un altro che lo avrebbe seguito ed ha presentato una versione più completa della religione in conformità con le capacità degli uomini a lui contemporanei. Tutto questo è continuato fino all'ultimo messaggero di Dio, che ha recato la definitiva e più completa religione.
In opposizione a ciò, l'egoista e avido si sono sempre levati contro questa chiara invocazione, rivoltandosi contro il messaggio dei profeti.
Nimrod contro Abramo, Faraone contro Mosè, gli avidi contro Gesù Cristo e Mohammad (la pace sia su tutti loro). Nei secoli recenti, l'etica e i valori umani sono stati respinti perché considerati arretrati. Sono stati anche descritti come nemici della scienza e della conoscenza, a causa dell'oppressione esercitata sull'uomo dai propugnatori della religione nel corso delle epoche oscure del mondo Occidentale.
Il fatto che l'uomo abbia interrotto la propria relazione con le sfere superiori lo ha staccato dalla sua più vera essenza.
L'uomo con le potenzialità che possiede per la comprensione dei segreti dell'universo, il suo anelito naturale verso la ricerca della verità, le sue aspirazioni di giustizia e di perfezione, la sua ricerca di bellezza e purezza e la sua capacità di rappresentare l'immagine di Dio sulla terra, è stato ridotto ad una creatura limitata al mondo materiale, investita dell'unico compito di massimizzare i piaceri individuali. La vera natura umana è stata sostituita dai semplici istinti.
Gli esseri umani e le nazioni sono stati concepiti come rivali tra loro e la felicità di un individuo o una nazione sono stati intesi in conflitto con quella altrui, nella prospettiva della eliminazione o della soppressione altrui. La cooperazione costruttiva e portatrice di progresso è stata sostituita da una lotta distruttiva per la sopravvivenza.
La brama di capitale e di dominio hanno sostituito il monoteismo, che rappresenta la via verso l'amore e l'unità.
La schiavitù ed il colonialismo sono nati da questo scontro generalizzato tra l'egoismo ed i valori divini. Una gran parte del mondo si trovò sotto il dominio di alcuni Stati occidentali. Decine di milioni di persone sono finite schiave e di decine di milioni di famiglie sono finite per questo disgregate. Tutte le risorse, i diritti e le culture dei popoli colonizzati sono stati saccheggiati. Terre sono state occupate e gli indigeni umiliati e uccisi in massa.
Tuttavia, le nazioni si ribellarono, il colonialismo è stato respinto e l'indipendenza delle nazioni è stata riconosciuta. Così, la speranza in un futuro fatto di rispetto, di prosperità e di sicurezza è rinata tra le nazioni. All'inizio del secolo scorso un bel dialogo sulla libertà, sui diritti umani e sulla democrazia ha creato la speranza che si sanassero le profonde ferite del passato. Oggi, tuttavia, non solo i sogni non si sono realizzati, ma si sono dovuti registrare eventi anche peggiori di quelli che li avevano preceduti.
A seguito di due guerre mondiali, dell'occupazione della Palestina, della guerra in Corea e in Vietnam, della guerra in Iraq contro l'Iran, dell'occupazione dell'Afghanistan e dell'Iraq, nonché di molte guerre in Africa, centinaia di milioni di persone sono state uccise, ferite o strappate alla loro terra.
La diffusione del terrorismo e delle droghe illecite, la povertà e le disuguaglianze sociali sono aumentati. I governi dittatoriali e golpisti dell'America Latina hanno commesso crimini senz precedenti con il sostegno dell'Occidente.
Piuttosto che disarmare si è preferito aumentare la proliferazione e l'accumulo delle armi nucleari, biologiche e chimiche, sottoponendo il mondo a più grande minaccia. Il risultato è che i medesimi obiettivi dei vecchi colonialisti e degli schiavisti vengono perseguiti sotto una nuova veste.

B) La gestione globale e le strutture di dominio.
La Società delle Nazioni e, successivamente, le Nazioni Unite sono state istituite con la prospettiva di portare la pace, la sicurezza e la realizzazione dei diritti umani, che in pratica implicavano l'adozione di una gestione globale.
Si possono analizzare le politiche di gestione del mondo attualmente in essere considerando tre eventi.
In primo luogo, l'evento del 11 settembre 2001, che ha coinvolto il mondo intero per quasi un decennio.
Tutto d'un tratto, la notizia dell'attacco alle Torri Gemelle è stata trasmessa corredata da numerose scene dell'incidente.
Quasi tutti i governi e i personaggi noti hanno condannato fermamente questo episodio.
Poi però è entrata in azione a tutta forza una macchina propagandistica, il cui assunto implicito era che tutto il mondo era esposto ad un pericolo enorme, ossia il terrorismo, e che l'unico modo per salvare il mondo era quello di dispiegare forze in Afghanistan.
Alla fine l'Afghanistan è stato occupato, e poco dopo è stato occupato l'Iraq.
Si prega di notare: fu detto che circa tremila persone sono state uccise l'11 settembre, un fatto per il quale siamo tutti molto addolorati. Eppure, a tutt'oggi in Afghanistan e in Iraq centinaia di migliaia di persone sono state uccise, milioni ferite e sfollate. e il conflitto è ancora in corso e sta espandendosi.
Era possibile tentare di individuare i responsabili dell'attacco secondo tre prospettive.
1 - L'attacco è stato effettuato da un gruppo terroristico molto potente e strutturato, in grado di attraversare con successo tutti gli strati della intelligence e della sicurezza americane.
Questo è il punto di vista principale, sostenuto dagli statisti americani.
2 - Alcuni settori all'interno del governo degli Stati Uniti hanno orchestrato l'attacco, per invertire il declino dell'economia americana e salvaguardare la presenza americana in Medio Oriente, anche per salvare il regime sionista.
La maggioranza del popolo americano, così come altre nazioni e certi politici sono d'accordo con questa visione.
3 - L'attacco è stato effettuato da un gruppo terroristico, ma il governo statunitense lo ha appoggiato ed ha approfittato della situazione. Apparentemente, questo è il punto di vista che ha meno sostenitori.
Le prove principali collegate all'accaduto sono state il ritrovamento di qualche passaporto in mezzo all'enorme volume di macerie, ed un video di un individuo il cui domicilio era sconosciuto, ma che si disse era stato coinvolto in accordi petroliferi con alcuni ufficiali americani. Si è inoltre scoperto ed affermato che a causa dell'esplosione e dell'incendio nessuna traccia degli attentatori suicidi è stata trovata.
Restano, tuttavia, alcune domande a cui rispondere.
1 - Non sarebbe stato razionale procedere prima ad una approfondita indagine condotta da gruppi indipendenti per identificare con certezza gli elementi coinvolti negli attacchi, e poi tracciare un piano razionale di contromisure nei loro confronti?
2 - Anche facendo proprio il punto di vista del governo americano, è razionale scatenare una guerra di tipo tradizionale, con un dispiegamento di soldati che ha portato alla morte di centinaia di migliaia di persone solo per contrastare un gruppo terroristico?
3 - Non era possibile agire nel modo in cui ha agito l'Iran per combattere il gruppo terroristico Riggi, che ha ucciso o ferito quattrocento persone innocenti in Iran? Nell'operazione iraniana nessuna persona innocente è rimasta ferita.
Noi proponiamo che le Nazioni Unite istituiscano un gruppo di indagine indipendente sui fatti dell'11 settembre, in modo che in futuro non sia vietata l'espressione di alcun punto di vista su quanto accaduto.
Voglio annunciare qui che l'anno prossimo la Repubblica Islamica dell'Iran ospiterà una conferenza per studiare il terrorismo e gli strumenti per affrontarlo. Invito i funzionari, gli studiosi, i pensatori, i ricercatori e gli istituti di ricerca di tutti i paesi a partecipare a questa conferenza.
In secondo luogo, che dire sull'occupazione dei territori palestinesi?
Il popolo oppresso di Palestina ha vissuto sotto il dominio di un regime di occupazione per sessant'anni, è stato privato della libertà, della sicurezza e del diritto all'autodeterminazione, mentre gli occupanti hanno ottenuto ogni riconoscimento. Ogni giorno si distrugge la casa sulla testa di donne e bambini innocenti. Si privano le persone di acqua, cibo e medicine nella loro stessa patria. I sionisti hanno imposto cinque guerre a tutto campo contro i paesi limitrofi e contro il popolo palestinese.
I sionisti hanno commesso i crimini più orribili contro la popolazione inerme nelle guerre contro il Libano e contro Gaza.
Il regime sionista ha attaccato una flottiglia umanitaria in aperta sfida al diritto internazionale ed uccide civili.
Questo regime, che gode del sostegno assoluto di alcuni paesi occidentali, minaccia regolarmente i paesi della regione e continua pubblicamente ad annunciare l'assassinio di personaggi pubblici palestinesi e di altre persone, mentre i difensori dei palestinesi e chi si oppone a questo regime vengono tenuti sotto pressione, etichettati come terroristi e come antisemiti. Tutti i valori, anche la libertà di espressione, in Europa e negli Stati Uniti sono stati sacrificati sull'altare del sionismo.
Ogni soluzione è destinata a fallire perché il diritto del popolo palestinese non viene tenuto in alcuna considerazione.
Avremmo assistito a crimini tanto orrendi, se invece di riconoscere l'occupazione si fossero riconosciuti i diritti di sovranità del popolo palestinese?
Noi proponiamo senza alcuna ambiguità che i profughi palestinesi ritornino nelle loro terre di origine e che sia il popolo palestinese con il proprio voto a decidere in merito all'esercizio della sovranità e dell'assetto governativo.
In terzo luogo, viene la questione dell'energia nucleare.
L'energia nucleare è pulita ed economica; un dono del cielo che è tra le alternative più adatte per abbattere l'inquinamento derivante dai combustibili fossili.
Il Trattato di non Proliferazione (TNP) consente a tutti gli Stati membri di utilizzare l'energia nucleare senza limiti e la International Atomic Energy Agency ha il compito di assistere agli Stati membri fornendo supporto tecnico e giuridico.
La bomba atomica è la peggiore arma disumana mai inventata, e deve essere completamente eliminata. Il trattato di non proliferazione nucleare proibisce di svilupparne e di accumularne ed invita al disarmo nucleare.
Nondimeno, si noti che cosa hanno fatto alcuni paesi, che al tempo stesso sono possessori di armi atomiche e membri permanenti del Consiglio di Sicurezza: hanno equiparato l’energia nucleare alla bomba atomica, allontanando questa forma di energia dalla portata di molte nazioni instaurando un regime di monopolio ed esercitando pressioni sulla IAEA, continuando nel frattempo a mantenere, ingrandire e migliorare i propri arsenali nucleari.
Le conseguenze sono state queste: non solo il disarmo nucleare non è stato realizzato, ma le bombe atomiche sono proliferate in molte regioni, compreso il regime sionista invasore e intimidatorio.
Vorrei proporre qui che l’anno 2011 sia proclamato anno del disarmo nucleare: “energia atomica per tutti, armi atomiche per nessuno".
In tutti questi casi le Nazioni Unite non sono state in grado di intraprendere alcuna azione efficace. Sfortunatamente, nel decennio definito “Decennio internazionale della cultura e della pace” centinaia di migliaia di persone sono state uccise o ferite a causa di guerre,di aggressioni e di occupazioni, mentre ostilità ed antagonismi sono cresciuti.

Signore e signori, molto recentemente il mondo ha assisito all'atto turpe ed inumano del rogo del Sacro Corano.
Il Sacro Corano è il Libro Divino e rappresenta il miracolo eterno del Profeta dell'Islam. Esso esorta alla devozione verso il Dio Unico, alla giustizia, alla compassione verso il prossimo, allo sviluppo ed al progresso, alla riflessione ed al pensiero, alla difesa degli oppressi ed alla resistenza contro gli oppressori. Esso ricorda con rispetto i precedenti Messaggeri divini come Noè, Abramo, Isacco, Giuseppe, Mosè e Gesù Cristo (la pace sia su tutti loro) e ne avalla la testimonianza... Hanno bruciato il Corano per bruciare tutte queste verità e tutti questi buoni giudizi. Ma la verità non può essere arsa. Il Corano è eterno perché sono eterni Dio e la verità. Questo gesto è stato un gesto malvagio, come lo sono tutte le azioni che approfondiscono le separazioni e le distanze tra le nazioni. Dovremmo saggiamente evitare di diventare marionette nelle mani di Satana. In nome della nazione iraniana, io esprimo il mio rispetto a tutti i libri divini e a tutti i loro seguaci. Questo pè il Corano, questa è la Bibbia. Io tributo il mio rispetto ad entrambi.

Stimati amici, per anni abbiamo assistito all’inefficienza del capitalismo e delle attuali strutture di governo del mondo, e la maggioranza degli stati e delle nazioni sono da tempo alla ricerca di cambiamenti radicali, affinché possa prevalere la giustizia nelle relazioni globali.
La causa dell’inettitudine delle Nazioni Unite sta nel loro assetto ingiusto. I poteri più rilevanti sono monopolio del Consiglio di Sicurezza, grazie al diritto di veto, mentre il pilastro fondamentale dell’organizzazione, e cioè l’assemblea generale, ha di fatto un'importanza marginale. Negli ultimi svariati decenni, almeno uno dei membri del consiglio di sicurezza è stato anche parte in causa in varie dispute.
Il diritto di veto garantisce impunità per gli atti di aggressione e di occupazione. Come ci si può attendere una gestione competente, quando sono parti in causa nella disputa coloro che sono giudici e pubblica accusa allo stesso tempo? Se l’Iran avesse goduto del diritto di veto, secondo voi il consiglio di sicurezza e il direttore generale della IAEA avrebbero assunto le stesse posizioni sulla questione nucleare?

Cari amici, le Nazioni Unite sono l'organizzazione chiave per il coordinamento della gestione globale. La loro struttura va riformata, in modo che tutti gli stati e le nazioni indipendenti possano prendere parte alla gestione globale in modo attivo e costruttivo.
Il diritto di veto dovrebbe essere revocato, l’assemblea generale dovrebbe diventare l'istituto più importante, il Segretario Generale dovrebbe trovarsi in una posizione di totale indipendenza, e tutte le sue decisioni dovrebbero essere prese con l’approvazione dell’assemblea generale ed essere dirette alla promozione della giustizia e all’eliminazione delle discriminazioni.
Il Segretario delle Nazioni Unite non dovrebbe essere sottoposto a pressioni da parte dei poteri del paese che ospita l’Organizzazione quando afferma la verità e amministra la giustizia. Noi suggeriamo che entro un anno, nell’ambito di un programma di sessione straordinaria, l’assemblea generale completi la riforma strutturale di questa Organizzazione.
La Repubblica Islamica dell’Iran ha delle proposte precise in questo senso, ed è pronta a partecipare in modo attivo e costruttivo al processo di riforma.

Signore e signori, io proclamo chiaramente che l’occupazione di altri paesi condotta con il pretesto della libertà e della democrazia costituisce un crimine imperdonabile. Il mondo ha bisogno della logica della compassione, della giustizia e della partecipazione inclusiva, non della logica della forza, del predominio, dell’unilateralità, della guerra e dell’intimidazione.
Il mondo deve essere governato da gente virtuosa come i Profeti divini.
Le due grandi aree geografiche, dell’Africa e dell’America latina hanno conosciuto uno sviluppo radicale nel corso degli ultimi decenni. I nuovi atteggiamenti diffusi in questi due continenti, basati su un accresciuto livello di integrazione e di unità, come sull'adozione di modelli locali per la crescita e lo sviluppo, hanno portato frutti notevoli ai popoli di quelle regioni. La saggezza e la lungimiranza dei leader di questi due continenti hanno superato i problemi imposti dalle crisi regionali senza l’interferenza dominatrice di poteri non regionali.
Negli ultimi anni la Repubblica Islamica dell’Iran ha incrementato le proprie relazioni con l’America latina e con l’Africa sotto tutti i punti di vista.
Parliamo ora del glorioso Iran.
La Dichiarazione di Tehran è stata un passo fortemente costruttivo verso la fiducia reciproca, che è stato reso possibile dalla ammirevole buona volontà dei governi del Brasile e della Turchia, insieme alla sincera collaborazione del governo iraniano. Per quanto la dichiarazione sia stata accolta da qualcuno in modo inappropriato, e sia stata seguita da una risoluzione illegale, rimane del tutto valida. Noi abbiamo rispettato i regolamenti della IAEA ben più di quanto ci imponessero i nostri doveri, ma non ci siamo mai sottomessi a pressioni imposte in modo illegale, e mai lo faremo.
È stato detto che qualcuno vuole obbligare l’Iran al dialogo. Bene, prima di tutto l’Iran è sempre stato pronto ad un dialogo che sia basato sul rispetto e sulla giustizia. In secondo luogo, i metodi basati sulla mancanza di rispetto per le nazioni sono diventati da tempo inefficaci. Coloro che hanno usato l’intimidazione e le sanzioni come risposta alla chiara logica della nazione iraniana, stanno di fatto distruggendo quel poco che rimane della credibilità del Consiglio di Sicurezza, e della fiducia delle nazioni in questa istituzione, dimostrando ancora una volta quanto esso funzioni in modo ingiusto. Quando costoro minacciano una grande nazione come l’Iran, che è conosciuta nella storia per i suoi scienziati, per i suoi poeti, per i suoi artisti e per i suoi filosofi filosofi, una nazione la cui cultura e civiltà sono sinonimo di purezza, di rispetto di Dio e di ricerca della giustizia, come possono aspettarsi di veder crescere la fiducia delle altre nazioni nei loro confronti?
È inutile ripetere che i tentativi di governare il mondo adottando una politica di dominio sono falliti. Non solo l’epoca della schiavitù, del colonialismo e del dominio del mondo è tramontata, ma perfino la strada per cercare di restaurare vecchi imperi è ormai bloccata. Abbiamo annunciato che siamo pronti ad un serio ed aperto confronto con gli statisti americani, per poter esprimere in modo trasparente le nostre opinioni su argomenti di grande importanza per il mondo, in questa stessa sede.
Proponiamo qui che per avere un dialogo costruttivo venga anche istituito un dibattito annuale, nell'àmbito dell’assemblea generale.

In conclusione.
Amici e colleghi, la nazione iraniana e la maggioranza delle nazioni e dei governi nel mondo sono contrari all’attuale assetto mondiale basato su fondamenti discriminatori. La natura disumana di questo tipo di gestione l’ha portata in un vicolo cieco, ed ora è necessario riconsiderarla a partire dalle radici.
Per ricostruire le relazioni mondiali e per riportare la tranquillità e la prosperità sono necessari la partecipazione di tutti, intenzioni oneste, ed il contributo sia umano che divino.
Condividiamo tutti l'idea che la giustizia sia l’elemento fondamentale per la pace e per una sicurezza duratura, e per il diffondersi dell’amore fra i popoli e le nazioni. E’ nella giustizia che l’umanità cerca la realizzazione delle proprie aspirazioni, dei diritti e della dignità, mentre soffre nell’oppressione, nell’umiliazione e nei maltrattamenti.
La vera natura dell’umanità si manifesta nell’amore per gli altri esseri umani e nell’amore per tutto ciò che è bene nel mondo. L’amore è la miglior base di partenza su cui costruire le relazioni fra i popoli e le nazioni.
Come disse Vahshi Bafqi, il grande poeta iraniano, “Potrai bere mille volte alla fontana della giovinezza, ma comunque morirai se non possiedi la salda presa dell’amore”.
Nel riempire il mondo di purezza, di sicurezza e di prosperità, gli uomini non sono più rivali, ma compagni.
Coloro che vedono la propria felicità soltanto nelle sofferenze altrui, e il proprio benessere e la sicurezza soltanto nell’insicurezza altrui, coloro che si ritengono superiori agli altri non stanno percorrendo il cammino dell’umanità, ma quello del male.
L’economia e i mezzi materiali sono soltanto strumenti per servirne altri, per creare amicizia e per rafforzare i rapporti umani tesi al raggiungimento della perfezione spirituale, e non sono strumenti per vantarsi né mezzi per dominare gli altri.
L’uomo e la donna si completano a vicenda, ed una famiglia basata su una pura, amorosa e duratura relazione fra gli sposi è garanzia per la continuità e la crescita delle nuove generazioni, per i veri piaceri, per la diffusione dell’amore e per il miglioramento della società.
La donna è riflesso della bellezza divina, è sorgente di amore e di attenzioni. La donna custodisce la purezza della società e tutto quanto vi è in essa di meglio.
La libertà è un diritto divino che deve servire alla pace e al perfezionamento dell’essere umano. I pensieri puri e la volontà dei giusti sono le chiavi per accedere ad una vita pura, piena di speranza, di vitalità e di bellezza.
Questa è la promessa di Dio, che saranno i puri ed i giusti ad ereditare la terra. E saranno persone prive di egoismo a decidere il destino del mondo, e allora non vi saranno più tracce di dolore, di discriminazione, di povertà, di insicurezza e di aggressioni. Arriverà un giorno il momento della vera felicità e del pieno fiorire della vera natura dell’umanità come Dio l’ha sempre intesa.
Tutti coloro che cercano la giustizia e tutti gli spiriti liberi hanno atteso a lungo questo momento, con la promessa di un tempo glorioso.
Il più perfetto essere umano, il vero servo di Dio ed il vero amico dell’umanità, l'uomo il cui padre apparteneva alla discendenza dell’amato Profeta dell’Islam, e la cui madre era fra coloro che davvero credevano in Gesù Cristo, attenderà insieme a Gesù figlio di Maria e agli altri giusti di manifestarsi in quei giorno luminosi, per portare all'umanità il suo aiuto.
Serriamo i nostri ranghi e andiamo in cerca della giustizia, per preparare il loro benvenuto.
Rendiamo onore all’amore ed alla devozione, alla giustizia ed alla libertà, onore alla vera umanità; rendiamo onore al più perfetto degli uomini e al vero compagno dell’umanità; che la pace sia su tutti voi, e su tutti i giusti e i puri.

Grazie.

2 commenti:

  1. Un bellissimo discorso. Non ho parole. Sembra un alieno caduto a New York, nell'inferno terrestre. Una stupenda lezione al materialismo e alla spocchia occidentale....non ho parole. E' a un livello "Gandhiano", ma siccome l'ha fatto il Presidente di uno stato canaglia, verrà ignorato, purtroppo....

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  2. Non ci si deve fare alcuna illusione né sulle competenze di Mahmoud Ahmadinejad, né sulle sue doti di statista; lo stesso discorso parte dall'assunto, errato, che Ahmadinejad possieda una discrezionalità che la carica che riveste non gli consente affatto.
    La traduzione dei discorsi, qui più volte proposta, serve soltanto ad indicare come il presidente della Repubblica Islamica dell'Iran sia in grado di esprimere concetti che quanto a realismo, senso pratico e concretezza battono di molte lunghezze i corrispettivi "occidentali", sedicenti democratici e liberi per autodefinizione.

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