venerdì 2 luglio 2010

Il palio di Ali Hassoun e la personalità titanica di Luciano Silinghini Garagnani


Siena. Il 2 luglio 2010 la "tradizionale" corsa di cavalli con in palio un drappo dipinto si è svolta come al solito e la fazione vincitrice, chiamata "contrada della Selva", ha ricevuto l'opera dell'architetto libanese Ali Hassoun.
E Luciano Silinghini Garagnani, l'autonominato defensor fidei del giorno?
Ecco cosa ne dice il Corriere della Sera, quello della rabbia e dell'orgoglio e del siamo tutti ameriKKKani.
O meglio, della paura, dell'arroganza e del sono tutti ameriKKKani.

"...La Selva si è dunque aggiudicata il drappellone dipinto dall'artista italo-libanese Alì Hassoun. Un'opera discussa per i simboli islamici presenti, ma nella serata della carriera nessuno l'ha contestata. La Curia aveva parlato di soggetto «problematico», la Giovine [omissis] aveva annunciato una manifestazione di protesta. «Ma non c'è stata nessuna contestazione, se ne sono rimasti tutti a casa» spiegano i carabinieri."

La costanza degli eroi, la fermezza dell'acciaio. Una fermezza di propositi degna di qualche cavaliere leggendario.
Chi volesse girare un remake di Triumph des Willens saprebbe da che parte cominciare per reperire le comparse.

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