sabato 19 dicembre 2009

Pier Gianni Prosperini: Leggi, Valori e Patria


Pier Gianni Prosperini ricopre -o ricopriva- la carica di "Assessore Regionale ai Giovani, Sport, Turismo e Sicurezza" in una delle più ricche regioni dello stato che occupa la penisola italiana.
Il variegato curriculum presente sul suo sito web e la caterva di buone intenzioni che ne fanno un vero campione d'"Occidente", nell'accezione esclusivamente deteriore e stigmatizzante con cui l'espressione è utilizzata in questa sede, non gli hanno impedito di essere agguantato e scaraventato in galera come uno stronzo qualunque raggiunto da un mandato di custodia cautelare ed associato alla casa circondariale di competenza, come qualsiasi indiziato di reato nei cui confronti sussista sospetto di inquinamento delle prove e/o di pericolo di fuga.
Dopo l'arresto, avvenuto praticamente in diretta telefonica, le gazzette si sono riempite di quell'aneddotica schifosa che sempre fa da corollario alle "news" sugli episodi come questo.
Infierire in questo modo non ci interessa. Preferiamo recuperare un po' della propaganda diffusa da un Pier Gianni Prosperini al meglio della sua forma, e controbattere a quella.
Ci sono poche cose che ispirino più repulsione della propaganda elettorale "occidentalista", specie quando incidenti di percorso come questo rivelano l'abisso che separa le pur spregevoli "buone intenzioni" dei politicanti dalla loro condotta di vita reale, improntata a criteri e a priorità se possibile ancor più abietti.
E' il caso di questo volantino elettorale.



Se non osservi le nostre Leggi / Se non condividi i nostri Valori / Se non ami la nostra Patria ( Camel, barcheta... e te turnet a Cà!

Bene. Mostriamo un po' Leggi, Valori e Patria "occidentalisti" al meglio dei loro esiti, a prescindere dal conto in cui Pier Gianni Prosperini avrebbe mostrato di tenerle con la sua condotta personale.


Ecco la loro Legge. Solo un esempio dei tantissimi possibili, ricordando il numero enorme di mustad'afin che di essa legge fanno esperienza quotidiana.
Carlo Giuliani.
Il gendarme che lo uccise fu elevato ad eroe nazionale da una campagna gazzettaia che durò solo lo spazio di un mattino, perché nel corso degli anni si rese protagonista di una umiliante parabola discendente, al momento culminata con una incriminazione per molestie sessuali ad una minorenne.
Carlo Giuliani fu suo malgrado tra i primi e più noti esempi mediatici della traduzione in pratica del concetto "occidentalista" di legge, ordine pubblico, sihurezza eccetera eccetera eccetera, che nella realtà dei fatti è piuttosto la tutela degli interessi economico-politici di questa o quella lobby. Una tutela che deve essere preceduta, accompagnata e seguita dall'espulsione della vittima designata dal consesso sociale e dalla sua stigmatizzazione a mezzo di linciaggio mediatico. Sono trascorsi quasi dieci anni e si può sostenere, con poco timore di smentite, che la campagna di sciacallaggio sul suo conto di Giuliani e sul conto di quanti avessero avuto a che fare con lui non si è mai veramente conclusa.


Ecco i loro Valori. Il proliferare dell'"occidentalismo" politico si traduce invariabilmente nel proliferare di iniziative di questo genere.
Qualche "occidentalista" impegnato nella propaganda e nella "politica" locale -gente che ha anche la sfrontatezza di ostentare il proprio impegno come assolutamente disinteressato- potrebbe documentare in che modo roba come questa dovrebbe andare d'accordo con le asserite "radici cristiane" dell'"Occidente", perché nonostante vi abbiamo profuso un certo impegno, la cosa continua ad esulare dalla nostra comprensione.


Infine la loro Patria. Qui se ne mostra l'essenza più autentica, come rappresentata da una vecchia copertina di rotocalco in lingua tedesca a cui possiamo adesso muovere l'unica critica di aver ecceduto con l'ottimismo e con il buon gusto in quanto certi individui, certe concezioni del mondo e tutti coloro che vi si dovessero riconoscere meriterebbero senz'altro di essere dipinti in tinte anche peggiori.
La loro Patria sarebbe, pare di capire, lo stato che occupa la penisola italiana.
La carta costituzionale di quello stato non risulta avallare né le esecuzioni extragiudiziali né la glorificazione di un mito fondante tramite la tutela di imprese come quella su mostrata.
E' dunque probabile che gli "occidentalisti" si fregino in modo sostanzialmente indebito di qualche cosa che gli appartiene soltanto perché ne hanno occupato in modo stabile l'intero àmbito politico ed istituzionale, dopo averne resa umiliante o disdicevole la frequentazione per chiunque non si trovasse a suo agio nello sporco anche morale che si lasciano dietro con la loro sola presenza. Fucilazioni in piazza (fanno inorridire solo quelle che si verifichino a Tehran), pornografia, ladrocinio: la realtà "occidentalista" non potrebbe essere più lontana dai suoi sottesi teorici, peraltro già impresentabili, ridicoli o spregevoli per proprio conto.

La "Patria" ad immagine e somiglianza delle infere utopie dei Prosperini è in avanzato corso di realizzazione, nello stato che occupa la penisola italiana. E somiglia ad una volgare spaghetteria di provincia infarcita di cameriere in topless, in cui il "servizio d'ordine" si impossessa di quando in quando di un commensale scelto a caso e gli spara allegramente in testa dopo averlo spinto in un angolo appartato.

Le nostre considerazioni terminano qui.

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