domenica 20 dicembre 2009

La città di Prato difende le radici cristiane della civiltà occidentale



Nel 2009 Prato ha eletto, per poche migliaia di voti, una giunta comunale capeggiata da un candidato civico ed infarcita di "occidentalisti". Non si può dire che non stiano mantenendo le promesse elettorali, che in sostanza si riducevano all'intento di trasformare anche la città di Prato in un immenso lager ad immagine e somiglianza di quanto accade nel resto della penisola, dove ormai basta esprimere ad alta voce qualche considerazione poco lusinghiera sul terzo portiere dello AC Milan (la consorteria palloniera di uno che fa il primo ministro nello stato che occupa la penisola italiana) per doversela vedere con la polizia politica.
A cotante promesse si è affiancata anche una serie di operazioni propagandistiche il cui intento è quello di demolire la credibilità politica di quella che gli "occidentalisti" considerano una "roccaforte rossa"; il registro prescelto statuisce l'adesione in blocco dei sudditi pratesi alla difesa delle "radici cristiane" della "civiltà occidentale" e dei suoi simboli.
Come sempre succede quando entrano in ballo gli "occidentalisti" ed i loro "valori", la realtà è qualcosa di diametralmente opposto alla raffigurazione che la loro fabbrica di paura e di consenso continua incessantemente a darne. In altre parole, per fare oggetto di scherno nella sua interezza un'intera classe politica (che peraltro meriterebbe scopertamente di peggio) bastano occhi aperti e fotocamera digitale...

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